UOMINI NON SONO ALBERI

UOMINI NON SONO ALBERI

Musical sulla vita fantastica e il genio di Kurt Weill

9 – 10 – 11 Marzo
Teatro Garibaldi di Piazza Armerina


“Uomini non sono alberi”, viaggio in 24 canzoni per narrare vita e opere del compositore dell’“Opera da tre soldi”, debutterà il 9 marzo nel Teatro Garibaldi. Prodotto da One Sky Academy in collaborazione con il Comune di Piazza e Globart diretto da Frank Alva Buecheler, coinvolge artisti provenienti da Germania, Svizzera, Regno Unito, Italia e Palestina.  Lo spettacolo, recitato e cantato in tedesco, inglese, italiano e arabo, narra le peripezie di Weill, che, ebreo, durante il nazismo e la guerra visse da cosmopolita tra Berlino, Parigi e New York. Ieri la prima prova in Sicilia.


”Uomini non sono alberi” si intitola il musical in scena sabato 9, domenica 10 e lunedì 11 marzo in anteprima assoluta nel Teatro Garibaldi di Piazza Armerina e che prende il titolo dal saggio “Exile and Creativity” (1984) del filosofo ceco Vilém Flusser, in cui si afferma che le persone non hanno radici e quindi possono muoversi liberamente.

L’essere umano sperimenta sé stesso nel movimento e nel movimento trova energia e identità. Frank Alva Buecheler – regista, autore e performer tedesco – ha deciso di portare questo messaggio di felicità e libertà dal nord Europa alla Sicilia, cuore del Mediterraneo e simbolo della comunicazione tra continenti e popoli. Per questo ha scelto Piazza Armerina, nel centro dell’Isola, città famosa per il suo patrimonio archeologico e artistico, che negli ultimi anni è diventata protagonista di una crescita culturale e demografica senza precedenti.

Uomini non sono alberi” è la prima produzione teatrale nata dalla One Sky Academy
Kurt Weill – esiliato due volte nella sua vita a causa delle persecuzioni razziali contro gli ebrei – è stato uno degli artisti più popolari del XX secolo.
Attraverso le sue più famose canzoni – da Mackie Messer a September Song, diventata una hit di Frank Sinatra – lo spettacolo racconta la sua avventurosa biografia trasformandola in un’allegoria della potenza vitale che l’essere umano può esprimere, superando ogni ostacolo per conquistare la felicità e la libertà.



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